Una scelta che fa tornare indietro

Ieri il Senato della Repubblica con il voto favorevole di 74 senatori ha approvato il DDL sul voto in condotta nel quale, su proposta del governo, è stato inserito un emendamento approvato nella 7° Commissione cultura per introdurre nella scuola primaria i giudizi sintetici per la valutazione degli apprendimenti.

Con un’ennesima decisione dall’alto e senza ascoltare il mondo della scuola, delle associazioni professionali e dei genitori fortemente contrario, si è voluto azzerare un processo di cambiamento avviato solo tre anni fa.

Un atto pedagogicamente ingiustificato
che rischia di far regredire la scuola.

Compito della scuola non è etichettare e classificare i soggetti con i giudizi sintetici, ma emanciparli attraverso una valutazione attenta ai processi di apprendimento, che sappia descriverli e raccontarli, per regolarli e migliorarli.

La valutazione degli apprendimenti delle bambine e dei bambini in funzione formativa è nell’interesse di tutte le forze politiche e della società civile, perché da essa dipendono lo sviluppo delle competenze di cittadinanza di ciascuno e il benessere dei soggetti, nonché lo sviluppo della comunità del Paese.

NON CI FERMEREMO

Durante la mobilitazione organizzata il 15 aprile 2024 all’Università Roma Tre dalle associazioni professionali e dei genitori è stato chiaro che gli insegnanti della Repubblica utilizzeranno tutti gli spazi consentiti dalla norma per affermare il valore formativo della valutazione e con esso quello del loro ruolo e della scuola italiana.

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