Contributo ANDIS su A.C. 1367 “disposizioni per il sostegno del diritto allo studio e per la prevenzione della dispersione scolastica”

Alla VII Commissione Camera dei Deputati
CONTRIBUTO SCRITTO
su A.C. 1367
“Disposizioni per il sostegno del diritto allo studio e per
la prevenzione della dispersione scolastica”

On. Presidente, On.li Commissari,

l’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici (A.N.DI.S.) ringrazia per essere stata consultata sul disegno di legge sopra richiamato, che focalizza l’attenzione sulla necessità ed urgenza di riorganizzare e sistematizzare le politiche a supporto del diritto allo studio e di contrasto alla dispersione scolastica e al disagio socioeconomico e culturale.

ART. 1 e successivi – (Dote educativa) Appare molto interessante la previsione di riportare le diverse misure e le relative risorse previste da norme precedenti per il diritto allo studio e la lotta alla dispersione e all’abbandono scolastico all’interno di un’unica misura denominata “dote educativa” dell’importo massimo annuo di 500 euro/alunno in tutto il territorio nazionale, offrendo un sostegno economico alle famiglie con ISEE non superiore a 45.000 euro durante tutto il percorso educativo dei figli, finalizzato al superamento delle diseguaglianze socio-culturali e territoriali. Da apprezzare anche la previsione che la somma assegnata su base annua non costituisca reddito imponibile (c.3). 

Da condividere la previsione che l’importo della dote sia disponibile su carta telematica, da utilizzare per l’acquisto di libri di testo, materiale di cancelleria scolastica, servizi di natura tecnologica a supporto dell’attività di studio, ma anche per la partecipazione a iniziative coerenti con le attività previste dalle istituzioni scolastiche nell’ambito del piano triennale dell’offerta, per lo svolgimento di attività culturali e artistiche ma anche per pratiche musicali, sportive e di volontariato svolte anche in ambito extrascolastico (ART. 3)

ART. 6- (Graduale estensione del tempo prolungato) L’ A.N.DI.S. ha più volte ribadito che è di fondamentale importanza la graduale generalizzazione del tempo pieno, per la scuola primaria e di quello prolungato per la secondaria e la garanzia del servizio di mensa scolastica, un passaggio organizzativo fondamentale e motivante per assicurare la funzionalità dei tempi scuola, che soprattutto nelle regioni del mezzogiorno sono presenti in una percentuale più bassa rispetto al Centro e al Nord. Da non sottovalutare la possibilità di estendere il servizio di mensa anche ad alcune scuole del biennio della scuola secondaria di 2° con un’utenza proveniente da un territorio ben più vasto e con difficoltà orarie nei trasporti, per permettere attività pomeridiane di laboratorio e l’utilizzo delle biblioteche scolastiche come spazi educativi. 

ART. 7- (Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante) Riteniamo di valore la proposta di un Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante, destinato ai comuni per promuovere patti educativi con le istituzioni scolastiche ed educative del territorio, così come
l’intervento dell’educatore socio-pedagogico e del pedagogista, allo scopo di prevenire e recuperare i
fenomeni di vulnerabilità sociale e di povertà culturale ed educativa, ma anche di garantire il benessere degli
studenti, ridurre l’abbandono scolastico precoce e la dispersione scolastica. Attenzionare la dimensione
psicopedagogica ed emotiva di una fascia d’età così fragile e meritevole di un sostegno orientativo e
motivante, tanto più in un contesto disagiato, è una scelta educativa importantissima, come ci hanno
dimostrato sia l’esperienza degli sportelli psicologici incentivata con i fondi Covid, ma soprattutto i percorsi
di orientamento e mentoring attivati in seno ai progetti PNRR sui divari territoriali.
L’ampliamento dell’offerta formativa e la promozione di attività volte a favorire lo sviluppo di competenze
che contribuiscono a potenziare la crescita dei giovani e la socialità, rendendo la scuola aperta al territorio
anche oltre l’orario scolastico attraverso offerte e opportunità educative a sostegno dello sviluppo cognitivo,
del recupero della relazione tra pari, di crescita delle competenze trasversali, sociali e civiche risulteranno
vincenti.

I finanziamenti ai Comuni dovranno, però avere carattere di incentivo attraverso il monitoraggio delle attività
effettivamente svolte, definendo chiaramente gli obblighi a cui sono chiamati per la cura dei soggetti in
formazione e la garanzia del diritto allo studio.
La costruzione della comunità educante non è una procedura per svilire la funzione della scuola attraverso la
delega ad altri della propria responsabilità educativa, ma piuttosto è il momento in cui la funzione di
istruzione e di formazione, a cui il sistema scolastico pubblico deve rispondere, si arricchisce delle specificità
e delle chiavi di lettura che la dimensione locale suggerisce. È un approccio di partecipazione, cooperazione,
coprogettazione centrato sulla pari dignità e sul reciproco riconoscimento di tutti gli attori coinvolti.
Si apprezza il tentativo di dare valore di sistematicità al provvedimento, permettendo di razionalizzare le
risorse e renderle più sostenibili e monitorabili. Nessun intervento di cura delle povertà educative può avere
efficacia senza una solida cornice di sistema.
In conclusione si auspica che le modifiche proposte con l’A.C.1367 possano essere accolte favorevolmente
dal Parlamento in quanto tese a migliorare la qualità dei servizi educativi e scolastici del nostro Paese,
nell’ottica di realizzare quei valori di equità e di inclusione sociale indicati dalla nostra Costituzione.

Roma, 11 ottobre 2024

 Il Presidente nazionale
Paola Bortoletto

 

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